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Una ricerca affannosa … nient’altro che un pugno di mosche?

Quando in una relazione si sviluppa una tensione ognuno degli attori protagonisti pensa di conoscere la verità, il tempo passa e le parole si trasformano in accuse, la tensione si trasforma in litigio e le parti che all’inizio parevano avvicinabili si svelano sempre più distanti.
Purtroppo litighiamo convinti di essere nella verità, ognuno è convinto di conoscerla, se così non fosse non si creerebbero tensioni, non ci sarebbero litigi ma solo ascolto e comprensione.

Siamo abilissimi quando raccontiamo la nostra verità, ci appare vera, ben strutturata e inconfutabile
… al contrario quando ascoltiamo il punto di vista degli altri invece ci appare troppo lacunoso, fragile e soprattutto inverosimile

Esiste una verità?
Esistono più verità? …

Quando affermiamo qualcosa pensiamo di essere nel giusto, crediamo in ciò che stiamo dicendo e ne siamo talmente convinti che stiamo cercando di convincere gli altri e se non ci sono le giuste condizioni energetiche il nostro uditorio rimane scettico e controbatte affermando, a volte, addirittura il contrario rispetto a quanto stiamo dicendo.

La verità è quindi una chimera?

La verità è soggettiva, ognuno conosce la propria, di cui è fortemente convinto, che è indissolubilmente legata al proprio stato e livello di coscienza e consapevolezza di quel momento.

Con l’aumentare della consapevolezza si assiste al diminuire proporzionale della soggettività, più gli Esseri sono consapevoli e più si somigliano nei gusti, nelle scelte, nei comportamenti … nello stile di vita.

Tendenzialmente la verità è qualcosa di orizzontale, l’essere umano invischiato nella sua vita abitudinaria, ripetitiva, meccanica e frustrante non può che conoscere la verità orizzontale, che obbligatoriamente impone una visuale limitata dagli altri esseri sul medesimo piano.

Naturalmente questa persona vive con la propria verità, con il proprio punto di vista strettamente limitato dai meccanismi primordiali che dominano per legge divina la tuta biologica che lo ospita.

A questo livello la Sopravvivenza e l’Opportunismo sono due dinamiche fondamentali, un piccolo oblò dal quale queste persone scorgono solo barlumi, spesso incomprensibili, di quella che è la vera vita, inevitabilmente il loro concetto di verità ne esce fortemente condizionato ma non per questo a loro apparirà meno vero.

Naturalmente esiste anche una verità verticale, una cipolla che si sbuccia a strati e sotto ad ogni strato se ne trova un altro … sempre più vicino al cuore e all’essenza delle cose.

La verità vissuta in modo verticale è un percorso di consapevolezza, una strada semplice e complessa allo stesso modo, un percorso a ostacoli dove senza accorgersene ci si ritrova a terra.
Un percorso di risveglio dell’Essere lungo e in salita e allo stesso tempo pregno di soddisfazioni e risultati.
Con l’aumentare della consapevolezza si assiste al diminuire della soggettività, più le persone sono consapevoli e più è facile trovare accordi e risolvere questioni.

Più aumenta la consapevolezza e più è possibile osservare gli eventi dall’alto, più si è in alto e più si riesce a vedere lontano, la consapevolezza porta con sé il dono della lungimiranza e oltre ad avere accesso ad una verità più oggettiva si riesce anche a prevedere le conseguenze delle proprie e delle altrui azioni.

La prossima volta che ti capita di essere invischiato in una tensione, rimani in silenzio e ascolta le ragioni dell’altro, se riuscirai a comprendere il suo punto di vista rimarrai stupito e avrai imparato qualcosa di nuovo, se come al solito ci terrai a ribadire le tue ragioni non farai nient’altro che ascoltarti ripetere cose che già sai …

Quando hai un attimo di tempo, siediti, chiudi gli occhi e medita.
Quando non hai tempo trovalo!
Se non sei consapevole la tua vita ancora non è!

La consapevolezza è magia che trasforma
e ti porta ad essere ciò che meriti di essere …

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